giovedì 18 aprile 2024

"Ennio Doris - C'è anche domani", regia di Giacomo Campiotti

 

 

"Ennio Doris - C'è anche domani"
scritto da Carlo Mazzotta e
 Giacomo Campiotti  
regia di Giacomo Campiotti  

visto il 15/4/2024 al Multisala
 Reposi di Torino 

presenti:
11 spettatori in una sala da 
300 posti.
la pioggia che, per il dolby, deve necessariamente 
assumere proporzioni bibliche.
un anziano che, probabilmente, 
si sente solo: con 289 posti a disposizione sceglie la poltroncina accanto alla mia.

"Cos'è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?"
Bertolt Brecht 
               
                                                  

PSYCHO KILLER (QU'EST-CE QUE C'EST) 

"Io ti salverò" urla Esselunga e senza limitarsi alla comparsata hitchcockiana; in questo momento, mentre cerco di circuire le mot juste per questo testo, Rai5 propone "I nostri fantasmi" di Alessandro Capitani: Michele Riondino (il disoccupato Valerio nel film) vittima dell'emergenza abitativa torinese - domani mattina ci sveglieremo a Torino con lo sgombero delle case occupate di Borgo San Paolo, a dimostrazione dell'inutilità della denuncia cinematografica - ma l'insistito product placement della catena di supermercati (l'attrice israeliana Hadas Yaron interpreta il ruolo di una cassiera nel beatificato punto vendita di Rivalta) è lì per ricordarci che non dobbiamo avere paura: Esselunga ci proteggerà. Inutile ricordare - al cinema delle lobby non interessa - i 5 morti e i 3 feriti nel cantiere di Firenze; la somministrazione illecita di manodopera, il sistematico sfruttamento dei lavoratori ed i fittizi contratti d'appalto che hanno portato al sequestro di quasi 48 milioni di euro nei confronti dell'azienda da parte della Procura di Milano e per restare a Torino - città delle anime reiette scelta da "I nostri fantasmi" - la cementificazione di un'area verde (il giardino Artiglieri da Montagna in zona Cit Turin) nonostante svariati tentativi di greenwashing per mezzo di spot televisivi. È talmente stretto il legame tra la famiglia Caprotti e l'audiovisivo che, nella prima edizione del Premio Film Impresa del 2023 (creazione di Unindustria per raccontare "i valori delle aziende italiane e dei suoi lavoratori"), il premio speciale è stato conferito a Giuseppe Tornatore per il corto del 2011 "Il mago di Esselunga": un lavoro di 16 minuti girato in 35mm con il cameo del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, nei panni di un panettiere.

LA STRETTA DI MANO TRA SANT'ENNIO E SAN SILVIO AD ARCORE

Nel 2016, nei giorni dell'uscita italiana di "El desconocido" - distribuito nelle nostre sale con il titolo "Desconocido - Resa dei conti" - in una conversazione su Messenger con il regista del film Dani de la Torre, avevo spiegato perché il suo lavoro, in Italia, non avrebbe potuto trovare, agevolmente, dei finanziamenti per la produzione: "El desconocido" - sceneggiato da Alberto Marini, torinese emigrato in Spagna - affronta l'argomento delle Participaciones Preferentes (PPR), "azioni privilegiate" ad alto rischio vendute dalle banche spagnole agli ignari clienti. A parte poche eccezioni - penso al lavoro di Rossetto e Bugaro "Effetto Domino" e al successivo "The italian banker" sul crac di una banca popolare; al "Cento domeniche" di Antonio Albanese che, per bocca del suo autore, "Non è un film contro le banche - il Sistema Cinema italiano è genuflesso ai potentati economici. Nel maggio del 2023, Intesa San Paolo ha annunciato l'investimento di 5 mld di euro per il sostegno dell'industria cinematografica e della produzione audiovisiva italiana e ha fornito i numeri del "Desk specialistico": supporto finanziario alla produzione di oltre 580 opere tra film e serie nazionali/internazionali e 150 tra spot pubblicitari, factual e format tv; UniCredit ha finanziato il settore nel 2023, attraverso il Desk Audiovisual, con oltre 300 mln di euro, di cui 100 mln nei primi nove mesi del 2023, con un raddoppio dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2022; BNL e Gruppo BNP Paribas hanno salvato dalla chiusura, nel 2021, la storica sala romana "Azzurro Scipioni" di Silvano Agosti con una partnership quinquennale e restaurato - sempre a Roma - il Cinema Troisi gestito dall'associazione Piccolo America. Non stupisce, quindi, che "Retribution" - remake di "El desconocido" del 2023 diretto da Nimród Antal - sia una coproduzione francese, spagnola e statunitense con l'Italia più interessata a produrre, con i finanziamenti pubblici del Ministero della Cultura, l'agiografia di Ennio Doris (e contestualmente del socio in Banca Mediolanum, Silvio Berlusconi). La santificazione di "Belluscone", per dirla con Maresco, è in atto da tempo: dal lutto nazionale alle bandiere a mezz'asta; dal francobollo commemorativo alla docuserie - targata Netflix - "Il Giovane Berlusconi" celebrativa come il francobollo (mentre "Loro" di Sorrentino viene censurato da Mediaset), per concludere con la scelta di Forza Italia di utilizzare, per le prossime elezioni europee, il nome dell'ex presidente nel simbolo. Nel film "Ennio Doris - C'è anche domani", tratto dal libro autobiografico del fondatore di Mediolanum, Arcore non è la dimora del bunga-bunga (oppure il luogo per ospitare Mubarak e la nipote Ruby) ma l'apoteosi del self-made man, il tempio sacro dove si celebra il rito della stretta di mano tra il "consulente globale" Doris e Berlusconi: l'afflato poetico del vento birichino che si insinua nei progetti del banchiere (Sant'Ennio e San Silvio raccolgono felici i fogli sparsi sul prato della villa); gli insegnamenti paterni con i giuramenti fondati sullo sputo nelle mani callose; la vita, l'amore e le mucche dell'operoso Veneto che trasmigrano nello yuppismo vanziniano; yacht e aperitivi a Portofino per far gongolare i tifosi del cineturismo e la Film Commission Liguria; il telemarketing impiastricciato con manuali di autostima; l'immancabile "famiglia tradizionale", vero baluardo delle destre, come motore narrativo e fulcro della società. 122 minuti di pura agonia e comicità involontaria finanziati, è doveroso ripeterlo, con i soldi pubblici.

GREED IS GOOD/ARNER BANK

Nel libro inchiesta dei giornalisti Paolo Mondani e Paola Di Fraia - pubblicato nel 2011 - "Soldi di famiglia", vengono raccontati particolari inediti sulla genesi e la gestione della Arner Bank: "Una piccola banca svizzera i cui interessi spaziano dalla Sicilia delle speculazioni criminali alle grandi speculazioni milanesi e da lì fino ai più inviolabili paradisi fiscali, come l'isola di Antigua. Una banca sconosciuta che annovera tuttavia tra i suoi correntisti personaggi come Ennio Doris, Stefano Previti e, soprattutto, Silvio Berlusconi, titolare del conto numero uno. Attraverso questo conto Berlusconi gestisce una gran parte del patrimonio personale e della sua famiglia, e da questo stesso conto muove milioni di euro secondo traiettorie misteriose, e tuttavia interessanti per le procure di Milano e Palermo". Tra i soci fondatori di Banca Arner figura Paolo Del Bue, co-imputato con l'ex presidente Berlusconi nel processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset e protagonista nella vicenda Mills: l'avvocato inglese che aveva creato le società off shore del gruppo Fininvest; nel 2014 viene condannato in via definitiva per il crac Parmalat l'avvocato - vicino a Comunione e Liberazione - Paolo Sciumè, ex membro del CdA Mediolanum entrato nell'inchiesta per il riciclaggio contestato all'Arner Bank; nel 2018 è stata confermata dalla Cassazione la sanzione inflitta dalla Banca d'Italia al Senatore della Lega, Claudio Borghi, "per irregolarità consistenti in carenze nell'erogazione e nel controllo del credito": Borghi era componente del CdA di Banca Arner, messa sotto ispezione da Bankitalia nel 2013. Per tornare al mondo Mediolanum, nell'estate del 2023 il Governo Meloni annuncia la tassa sugli extraprofitti delle banche: la misura viene approvata dal Consiglio dei Ministri il 7 agosto e prevede una tassa del 40% sulla maggiorazione del margine di interesse realizzato nel 2023 rispetto all'anno precedente. Meloni annuncia nella sua rubrica social "Gli appunti di Giorgia" che le risorse recuperate serviranno per aiutare "famiglie e imprese". Il vicepremier Salvini dichiara che gli introiti (ipotizzando entrate per alcuni miliardi) serviranno per i mutui sulla prima casa e per un taglio delle tasse. Il 15 settembre 2023, a margine dell'assemblea di Confindustria, Marina Berlusconi (con Fininvest controlla il 30% della Banca Mediolanum) dichiara di avere "grandi perplessità sulla tassa extraprofitti" ritenendola "demagogica e rischiosa perché rende il Paese meno attrattivo per gli investitori esteri" e auspica che "il Parlamento possa riformulare la norma rendendola più equilibrata". Dieci giorni dopo l'intervento di Marina Berlusconi, e delle pressioni di Forza Italia, il Governo presenta un emendamento che permette alle banche di scegliere se versare allo Stato la tassa, oppure destinare un importo pari a due volte e mezzo il suo valore per rafforzare il patrimonio: UniCredit, Intesa San Paolo, BPM, MPS, BPER, Credem, Mediobanca, MCC e Mediolanum hanno scelto la seconda opzione. Per concludere: dalle "entrate miliardarie" previste dal vicepremier Salvini al "gettito zero"; per Banca Mediolanum un aumento del dividendo che è salito da 0,24 a 0,28 per azione, con un risparmio di circa 27 milioni di euro grazie alla retromarcia del Governo.



 
               
              

domenica 24 marzo 2024

Anatomia di una caduta (Anatomie d'une chute), regia di Justine Triet


 ANATOMIA DI UNA CADUTA 
scritto da Justine Triet e 
Arthur Harari 
regia di Justine Triet 

visto il 22/3/2024 su MUBI 

presenti:
ventidue gradi che fanno di Torino, oggi, la città più calda d'Italia.
la versione originale con i sottotitoli: quale arzigogolata soluzione avranno escogitato, nell'edizione italiana, per rispettare il bilinguismo dei dialoghi?

DA SAUL BASS A 50 CENT
"Dimmi cosa vedi" chiede Daniela Brogi su doppiozero, richiamando, nell'analisi sul lavoro di Justine Triet, la celebre locandina realizzata da Saul Bass per "Anatomia di un omicidio", il film di Otto Preminger del 1959.
Sì possono aggiungere, alla riflessione della Brogi, la scelta francese di distribuire la pellicola di Preminger con il titolo "Autopsie d'un meurtre" - più invasivo dell'internazionale "Anatomy of a Murder" - e la rievocazione grafica - datata 1995 - di "Clockers", il film di Spike Lee dove al corpo vuoto e frammentato di Saul Bass vengono aggiunti dei fori di proiettile.
Singolare è un altro dettaglio che lega l'opera del regista afroamericano al film della Triet: Lee aveva dichiarato che nelle sue intenzioni "Clockers" sarebbe dovuto diventare "(...) l'ultimo chiodo nella bara del gangsta rap"; un G-rap che torna nella diegesi di "Anatomia di una caduta" con "P.I.M.P." del rapper 50 Cent in versione strumentale. E sarà proprio l'assenza della parte vocale - pimp è una parola dello slang americano per indicare il magnaccia - argomento di discussione nel tribunale filmico per determinare la possibile misoginia di Samuel Maleski.

SAMUEL MALESKI: IL CORPO (IN)VISIBILE
"Dimmi cosa NON vedi", quindi, nel passaggio dalla segmentazione di Bass al Maleski - portato sullo schermo da Samuel Theis - che offre carne e sangue nell'immagine scelta per rappresentare il film. Sam è uno scrittore frustrato, che ha deciso di unire in matrimonio le sue fragilità con la rabbia, e padre del piccolo Daniel che, nonostante sia ipovedente, sceglie di non guardare l'assenza di respiro del genitore: così, nella locandina, si mostra Daniel. E la sua cecità ha il potere di resuscitare il minimalismo dell'uomo tratteggiato da Bass, che non suscitando empatia rimuove ogni forma di appartenenza.
L'ultimo sguardo sulla tragedia - con occhi che, non a caso, ricordano quelli di Daniel - appartiene al cane guida Messi (nel film ribattezzato Snoop), il border collie che arricchisce un meccanismo narrativo stratificato e chirurgico che, a tratti, sembra assumere il profilo di una terapia di coppia; Arthur Harari (qui in veste di attore e co-sceneggiatore) è il compagno di Justine Triet e possiamo immaginare il percorso doloroso - forse catartico - che hanno dovuto affrontare, mano nella mano, per descrivere l'abisso della violenza domestica: una "caduta dell'amore" nella quale noi siamo, sapientemente, lasciati senza la vista come Daniel, perché la brutalità non supera mai il confine del fuori campo.
Samuel Maleski è caduto: suicidio, omicidio oppure tragica fatalità?
Mentre sfuma la terza ipotesi - il dualismo ideologico come specchio dei tempi - è la contrapposizione tra deuxième étage e troisième a decidere il futuro di Sandra Voyter - l'intensa Sandra Hüller, tedesca ma cosmopolita per vocazione, migliore attrice EFA 2023 e premio César 2024.
Scrittrice di successo la Voyter - il tormento e l'estasi nell'atto dello scrivere, il conflitto tra creazione e trascrizione e il precipizio del fallimento, sono la le cifre stilistiche più affascinanti del film - costretta allo sradicamento della lingua, alla prigione innevata (la Savoia che nel 2030 verrà snaturata dai deliri olimpici) e tormentata dai fantasmi, che trascinano catene infinite, del compagno. A Sandra non resta che aggrapparsi - salvezza speculare a quella cercata dal piccolo Daniel nella madre, per distogliere il non sguardo dal corpo senza vita di Samuel - all'amico e avvocato Vincent (riusciremo a vedere in Italia "Tant que le soleil frappe", dopo il César vinto da Swann Arlaud?), affinché la caduta non possa diventare fatale anche per lei e Daniel.

MESSI NON HA VINTO SOLTANTO IL PALLONE D'ORO 
Palm Dog al Festival di Cannes del 2023 - tredici anni dopo il Premio Speciale della Giuria per un altro border collie, il Vuk protagonista nel film di Frammartino "Le quattro volte" - Messi ha calamitato l'attenzione durante la cerimonia degli Oscar 2024: un'edizione che ha premiato con la statuetta "Anatomia di una caduta" per la migliore sceneggiatura originale e ha registrato la sconfitta, nella categoria miglior film in lingua straniera, dell'Africa proposta da Matteo Garrone e purtroppo sponsorizzata dal greenwashing targato Enel.
Nella stessa categoria di "Io capitano", il comitato di selezione francese ha preferito virare verso "La Passion de Dodin Bouffant" che non è riuscito ad entrare nella shortlist: il lavoro della Triet sembra aver pagato per la più che giustificata critica dell'autrice - dal palco di Cannes in occasione della vittoria della Palma d'Oro - alla riforma macroniana delle pensioni e alla repressione messa in atto dal governo neoliberista per soffocare le contestazioni popolari.